La previsione di “un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Consulta, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione“. Tutte le altre questioni sollevate “relative ai licenziamenti sono state dichiarate inammissibili o infondate“. Così si è espressa la Corte Costituzionale, con una recente nota dell’Ufficio Stampa (in www.cortecostituzionale.it), anticipando la propria decisione sulla questione sollevata dal Tribunale di Roma. Si tratta di una vera picconata al Jobs Act (L. n. 183/2014 e D.Lgs. n. 23/2015) oppure soltanto un “colpo di scalpello”? Per meglio comprendere gli effetti del pronunciamento occorrerà conoscere la motivazione la cui pubblicazione è previsto che sia depositata nelle prossime settimane.

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